lunedì 26 settembre 2011

Il silenzio e l'assoluto

Noi copriamo il frastuono assordante del silenzio con la pausa del suono e della parola. Il vero silenzio è il suono ed è la parola, perché essi interrompono con un atto della volontà il morbido rifluire del silenzio universale del Tutto che risuona. La partitura celeste è scritta con inchiostro bianco, ed è, semplicemente, un Tutto e un Uno che risuona in eterno nei cieli e nei cieli dei cieli.

Sulla terra giunge solo ciò che può giungere, viene percepito solo quanto l'uomo è capace di percepire. Il suono e la parola sono il risultato degli spazi neri inseriti nella grande Opera al Bianco che costituisce la tela sulla quale vengono scritte le esperienze degli esseri che popolano l'universo.

Non possiamo temere il silenzio, né la sua aura, che rivela tracce sicure dell'infinito da cui proviene. Il silenzio diventa opprimente solo quando su di esso si riversano le onde distorte delle angosce umane. In tutto questo, il suono contiene maggiori tracce della vibrazione originaria rispetto alla parola; la musica, quindi, nelle sue varie forme, contribuisce a far percepire l'onda dell'assoluto e aiuta a sintonizzarsi su un canale molto elevato, le cui vibrazioni sollecitano risposta e si diffondono facilmente sotto il limite della coscienza.

A.C.

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